Articoli con tag MPAA

USA: gli allarmi corrono su Facebook

AllarmeSfruttare i social network per raggiungere in brevissimo tempo milioni di cittadini con comunicazioni di stato d’allerta legate a terrorismo internazionale. E’quanto emerge da un documento riservato dello U.S. Department of Homeland Security, del quale riferisce l’Associated Press. Con una scala a due livelli (pericolo elevato o imminente) si veicoleranno così gli allarmi su piattaforme come Facebook e Twitter; il sistema dovrebbe entrare a regime alla fine del mese ma solo se, sottolinea il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale , esso non si rivelerà un elemento di potenziale compromissione delle attività di intelligence.

SCONTRO FRA TITANI – Intanto prende vita una nuova puntata dello scontro tra Viacom e Time Warner, dopo che la prima aveva vietato alla major di trasmettere in streaming su iPad i programmi di canali come MTV e Discovery Channel tramite una specifica applicazione riservata agli abbonati della home TV. Time Warner non ci sta e presenta ricorso ad un giudice di New York, argomentando che nei contratti di licenza stipulati con Viacom non ci sarebbero divieti allo sfruttamento della licenza stessa su dispositivi che non siano tradizionali televisioni. E mentre il giudice decide, Time Warner Cable sconta l’entrata in gioco del broadcaster sportivo ESPN, il quale ha messo a punto un pacchetto che permette agli utenti l’accesso ai propri canali tramite il l’account Tv da iPhone, iPad e iPod; il servizio è disponibile in esclusiva per gli abbonati Time Warner.

ARMADIETTI DIGITALI – Infine, un nuovo episodio di copyright che coinvolge i cyberlocker, gli “armadietti digitali del web: i legali del servizio di file hosting Hotfile Corporation hanno presentato ad una corte della Florida un memorandum di 20 pagine per controbattere alla MPAA. L’obiettivo è quello di dimostrare come il servizio panamense si sia sempre attenuto alle disposizioni del Digital Millennium Copyright Act (DMCA) e dunque debba beneficiare delle protezioni del safe harbor, rendendo così la richiesta di 150mila dollari di risarcimento per ogni contenuto scaricato avanzati dalla Motion Picture Association inaccettabile. La messa a disposizione di spazi vuoti a favore degli utenti, è la tesi dei legali di Hotfile, non può significare un concorso di colpa per una eventuale utilizzo dello spazio stesso per la violazione di copyright, tanto più che non è previsto un servizio di indicizzazione interno dei file caricati. Da parte loro, i legali di MPAA sottolineano come venissero offerti sul sito abbonamenti a download illimitati, che dimostrerebbero la volontà di approfittarsi della presenza di file (anche e soprattutto illegali) nei server di Hotfile, con i motori di ricerca a permettere quell’indicizzazione non garantita dalla Corporation con sede a Panama.

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La MPAA contro il “noleggio”

La Motion Picture Association of America (MPAA) si scaglia contro Zediva.com, start-up nata a metà marzo in concorrenza a Netflix nel mercato del noleggio online dei film di Hollywood. Zediva mette a disposizione i film al costo di due dollari per un noleggio di due settimane di DVD fisici spediti a domicilio, pratica per la quale negli USA non è previsto pagamento di diritti d’autore. Tuttavia, la MPAA sostiene che Zediva si nasconde dietro questa normativa ma la travisa in quanto in realtà sarebbe un fornitore di contenuti in streaming e dunque spazio sul quale ha luogo una violazione di copyright su larga scala. Richiede per questo ad una corte della California di imporre alla WTV Systems (parent company di Zediva) e al suo CEO Venkatesh Srinivasan il pagamento di una multa pari a 150mila dollari per ogni film distribuito, oltre alla cessazione dell’attività.Zediva.com

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