Articoli con tag e-government

La Regione Lazio diventa open

L’open data passa la prova del Consiglio regionale, che approva il testo di legge sul “riutilizzo delle informazioni e dei dati pubblici”. Grazie a questa norma sarà possibile avere accesso all’enorme mole di dati custoditi nei database della “Pisana” così da permettere a chiunque lo sviluppo di statistiche e servizi o anche solo una più dettagliata valutazione dell’attività amministrativa regionale. L’esempio dichiarato non è da poco: il portale Data.gov, fortemente voluto negli Stati Uniti da Barack Obama. Una norma che viaggia verso il Bollettino ufficiale grazie all’impegno sul tema da parte dei Radicali.

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La scure al posto del bisturi

Alfemminile.com sequestratoSequestro preventivo per il forum Alfemminile.com, spazio di discussione online per donne tra i più popolati in Italia. Il motivo è la comparsa di quasi 3 milioni di messaggi che rimandavano alla vendita di medicinali anoressizzanti ad azione stupefacente e dopante messi fuorilegge da un decreto legge del 2 agosto scorso. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Savona alla fine di un’indagine condotta per un anno dai Carabinieri del NAS di Roma. Dunque, con l’accusa di cessione di sostanza stupefacenti vengono denunciati i soggetti responsabili dell’illecito e la piattaforma sequestrata per aver permesso questa distribuzione.

Si ripropone purtroppo la questione della proporzionalità della misura: che senso ha sequestrare tutto il forum per via di alcuni messaggi? Quali sono le responsabilità specifiche dei gestori del sito? Tornano in mente i casi di sequestri di interi blog per via di singoli post contenenti diffamazioni o simili, senza contare le sentenze che hanno dovuto fare chiarezza in merito alle responsabilità di chi gestisce un blog o un forum nel caso in cui qualcuno commetta reati commentandone i contenuti. Last but not least, tutte le implicazioni dal punto di vista della tutela della libertà d’espressione: da un giorno all’altro vengono praticamente censurati tutti i contenuti (compresi quelli di altre sezioni e discussioni) di un forum che conta in media tre milioni e settecentomila utenti unici al mese. In Italia si continua ad agire con la scure dove servirebbe il bisturi.

PA e digitalizzazione – Intanto arriva una condanna per la Regione Basilicata: l’articolo 11 del dlgs n.150 del 2009 e il nuovo CAD prevedono che ogni organismo della Pubblica Amministrazione debba mostrare sul proprio sito Internet un indirizzo di posta certificata, norma che non è stata rispettata dai vertici della suddetta Regione, il che faceva partire un ricorso promosso dall’Associazione Radicale Agorà Digitale. Ora il Tar lucano emette una sentenza con la quale condanna la Regione a versare 5000 euro ad Agorà Digitale per il disservizio del quale si è resa responsabile.

UPDATE 3 ottobre 2011 – Per restare in tema di sequestri preventivi e garanzie costituzionali, vale la pena prestare attenzione all’esperienza raccontata da Massimo Russo. Documenti online per 12 ore prima che arrivino i Carabinieri per farli rimuovere:

La magistratura accerterà se effettivamente vi sia stata una violazione del segreto investigativo, e nel caso come essa vada sanzionata. Il punto su cui mi vorrei soffermare, tuttavia, è il sequestro preventivo e l’oscuramento delle pagine web, prima ancora che vi sia stato in proposito un giudizio di merito. Il provvedimento è firmato dal procuratore della Repubblica di Caltanissetta Sergio Lari. Colleghi giornalisti che lo conoscono lo descrivono come un magistrato preparato e coscienzioso. Non si tratta dell’unico caso in cui vi sia stato l’oscuramento preventivo di pagine web, anche se a mia memoria è di sicuro uno dei più clamorosi per la fattispecie contestata, ovvero la rivelazione di notizie di ufficio secretate. Tuttavia, nessuno di questi magistrati sembra aver considerato la gravità dell’oscuramento di articoli di giornale prima di un giudizio di merito […] Non serve il diritto. Basta il buon senso per rendersi conto dell’insensatezza di un simile provvedimento. Che per fortuna non c’è stato. Ma allora perché su web questo è concepibile? E non si tratta di un eccesso di zelo da parte degli esecutori. Ai carabinieri è stato chiesto se ci si dovesse limitare ai soli documenti o se andassero cancellati anche gli articoli. Dopo alcune verifiche, hanno spiegato in tono cortese e civile che andavano cancellati anche i pezzi. Sulla carta sarebbe impensabile. Su web si fa. La censura digitale fa meno paura? Sporca meno? E’ una semplice questione di ignoranza che impedisce di cogliere che cancellare un pezzo di un giornale dal web prima di un qualsiasi giudizio definitivo è esattamente come andare in edicola e rimuovere fisicamente quelle pagine da tutte le copie disponibili?”

RI-UPDATE 7 ottobre 2011 – Un’altra scure porta al sequestro di 493 siti Internet (su denuncia della Moncler) e getta un’ombra sulle future possibilità di operare nel nostro paese di servizi come eBay. 

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Agenda Digitale, primi bilanci dalla Commissione

Agenda Digitale Neelie KroesAd un anno dall’avvio dell’Agenda Digitale constato con piacere i progressi compiuti. Ma gli stati membri, l’intero settore, la società civile e la Commissione, noi tutti dobbiamo fare di più se vogliamo sfruttare appieno il potenziale dell’Agenda per conservare la competitività europea, stimolare l’innovazione e creare posti di lavoro e prosperità”. Il commissario responsabile Neelie Kroes commenta così i risultati del quadro di valutazione che i vertici dell’Unione hanno diramato in queste ore per fare un primo bilancio dell’Agenda Digitale europea. Un ricco corpus di dati relativi ad ogni singolo stato membro dal quale emergono alcune importanti indicazioni; il 65% dei cittadini europei è connesso alla Rete, il 40% di essi effettua acquisti online, il 41% sfrutta i servizi di e-Government e il digital divide interno è stato ridotto del 4%. Dunque, la strada sembra essere quella giusta per arrivare, come da programma, ad avere entro il 2015 un numero di netizen pari al 75% dei cittadini comunitari e un uso dei servizi digitali delle pubbliche amministrazioni esteso ad almeno metà dei cittadini (e all’80% delle imprese). Anche in tema banda larga vengono sottolineati progressi sul fronte della lotta al rural divide. All’Italia viene riservato un plauso per le iniziative legate all’e-Gov, ma non si risparmiano critiche per il basso numero di utenti abitudinari (48%) e lo scarso utilizzo delle pratiche di commercio elettronico. Il che ci introduce alla nota negativa del rapporto della Commissione: l’e-commerce transfrontaliero è arrivato all’8,8% nel 2010, registrando un aumento del solo 0,7%.

CYBERWAR – Intanto le autorità inglesi sembrano intenzionate ad intraprendere in un futuro molto prossimo la strada che porterà il paese a dotarsi di vere e proprie armi di cyberguerra per difendersi da attacchi esterni. Ancor più concreti i segnali che arrivano dall’altra parte dell’Atlantico, con il Pentagono ad affermare che gli attacchi informatici provenienti da una altro paese possono essere considerati atti di guerra e come tali giustificare risposte convenzionali (bombe e carri armati, per intenderci), soprattutto se l’attacco informatico crea danni e vittime. 

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Chiude il Commissariato online

Commissariato onlinePer la serie “non solo non si avanza granché, ma si fanno anche passi indietro”. Come riferisce Repubblicaper via dei tagli imposti da Tremonti servizi come le denunce online non saranno più disponibili per i cittadini. 

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Diffami da Arezzo, ti processano a Sassari

La diffamazione ha luogo dove le offese sono percepite, a prescindere dal luogo nel quale avviene l’azione. E’ quanto stabilisce una sentenza della Prima sezione penale della Corte di Cassazione. La Corte si è espressa perché chiamata a risolvere un conflitto di competenza territoriale fra due tribunali in merito ad un processo che pende sull’amministratore di un sito web accusato di diffamazione per un articolo apparso tra le sue colonne di bit. I server del sito risiedono ad Arezzo ma l’imputato risiede a Sassari. La Cassazione ha deciso che è la procura sarda ad avere voce in capitolo.

PROCESSO TELEMATICO – E’ intanto questione di ore l’entrata in vigore delle nuove regole sul processo telematico introdotte dal decreto n.44 del ministero della Giustizia e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 aprile. Secondo quanto da esse stabilito, nelle procedure per gli atti necessari allo svolgimento del processo giuridico avranno spazio la firma digitale e le tecniche di autenticazioni che sollevino dall’obbligo di conservazione degli atti in formato cartaceo. Allo stesso tempo, le comunicazioni e l’invio dei documenti stessi potrà avvenire tramite posta elettronica certificata. 

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La linea amica di Brunetta

Un altro passo in avanti nel piano di e-government del ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione Renato Brunetta. E’ da poche ore online Lineamica.gov, il “Portale degli italiani”, il cui obiettivo è quello di rendere più facile e diretto il rapporto tra il cittadino e la PA. Lo spazio online si affianca così al portale unico della Pubblica Amministrazione Vivifacile.gov e al prossimo Reti Amiche. Brunetta ha definito Lineamica “Il Google della PA, con in più la voce”, aggiungendo nel corso della conferenza stampa di presentazione:”Nella PA ci sono più di 40mila siti, con oltre un miliardo di documenti archiviati. È pensabile che nell’arco del prossimo anno questo miliardo diventi 10 miliardi. È una crescita esponenziale. È un portale che raggruppa direttamente e indirettamente tutti i siti della PA con un potente motore di ricerca, capace di navigare dentro questa enorme quantità di informazioni e di essere intelligente nel selezionare le informazioni ricercate”. Dunque, un ampio database, una ricca sezione di FAQ e un motore di ricerca collegato al circuito di Italia.gov che permetterà ad ogni cittadino di “sapere subito quanti punti ha sulla patente, se il figlio va a scuola o quante sono le auto blu”. Arriva al contempo lo strumento MiaPA, che permetterà di ricercare tramite smartphone gli uffici pubblici più vicini nonché di esprimere il grado di soddisfazione per il servizio ricevuto.

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