L’antipolitica siete voi

Cittadini che chiedono trasparenza ad una classe politica delegittimata come poche volte nella storia di una Repubblica. La stessa classe politica sembra intenzionata ad accogliere le richieste e per le nomine di authority che si vogliono indipendenti, e apre all’invio dei curriculum dei candidati, da analizzare per fare nomine in linea con la legge, che prevede la provata indipendenza e competenza in materia di chi andrà ad occupare la poltrona. Poi, il colpo di mano: i curriculum vengono arrotolati nei bagni di Montecitorio a disposizione per chi ne avesse bisogno dopo aver votato, con rigida disciplina di partito, il candidato scelto dalla segreteria.

E così la nuova Autorità per le garanzie nelle comunicazioni vede due commissari in quota Pdl (il fedelissimo del “biscione” Antonio Martusciello e Antonio Preto), uno in quota Pd (Maurizio Decina) e uno in quota Udc (Francesco Posterano).

Un’operazione degna dell’ancien regime al punto che nella squadra del garante della Privacy finisce l’ora ex capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, che ha sviluppato un’enorme competenza in materia di protezione dei dati personali come dermatologo.

Ecco, questa è l’antipolitica. Chi chiede trasparenza vede nelle istituzioni i soggetti chiamati ad uno dei compiti più nobili del vivere civile: ponderare scelte che hanno ricadute sull’intera comunità con la massima razionalità, dopo un ampio dibattito che coinvolga i rappresentanti di quella stessa comunità (il Parlamento, per chi l’avesse dimenticato) e partorire dopo un’attenta analisi. Chi invece occupa quelle istituzioni, al momento, è uno stupratore della democrazia, incapace di vedere che fuori dal palazzo infuria la protesta e vero responsabile di quello che rischia di trasformarsi da un giorno all’altro in un movimento di cambiamento che, se la corda si spezza, non sarà più fatto a colpi di petizioni, campagne e raccolte firme.

Sono queste le persone che stanno consegnando l’Italia al populismo di Beppe Grillo coltivando solo la propria autoconservazione come occupanti di un potere sempre più accerchiato da chi si trova ormai impoverito da questo sistema che lo circonda.

Su come poi si muoverà realmente la nuova Agcom, naturalmente, non si possono fare previsioni (a parte una: difficilmente farà peggio della precedente) e c’è da aspettare per la nomina del presidente (che con tutte le probabilità sarà il bocconiano Angelo Cardani). Ma resta la conferma che l’attuale classe politica ha totalmente perso (qualora l’abbia mai avuto) il polso del paese e pensa che se ai cittadini manca il pane si può sempre compensare con le brioches. Ecco, sappiamo come è andata a finire in situazioni analoghe.

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  1. #1 di relevant webpage il 28 febbraio 2013 - 19:44

    I do like the way you have framed this situation and it really
    does provide us some fodder for consideration. However,
    from just what I have personally seen, I just trust as the actual feed-back pack on that folks continue to be on issue and not embark upon
    a soap box regarding the news du jour. Yet, thank you for this exceptional point and whilst I can not
    go along with the idea in totality, I regard the perspective.

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