E’ in fase di sviluppo un’applicazione per smartphone Android che permetta ai manifestanti pro-democrazia in paesi sottoposti a regimi autoritari e repressivi di cancellare con un click la rubrica del porprio dispositivo mobile in caso di imminente pericolo. Il progetto, che sarà esteso a breve ai telefoni Nokia, rientra nell’iniziativa del Dipartimento di Stato “Internet Freedom Programming”, che ha già a disposizione 22 milioni di dollari reperiti tra le varie agenzie federali e che ha in cantiere anche la diffusione di informazioni per l’aggiramento di filtri e firewall per l’utilizzo della Rete in “ambienti Internet duramente ostili”.
lareteingabbia.net
USA: “panic button” per i difensori della democrazia
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L’unica conclusione che posso trarre è che l’ambiente di Internet è una risorsa della quale va incentivato lo sviluppo nell’interesse del più ampio benessere sociale, e che vanno al contempo compresi i suoi pericoli così da strutturare un sistema di regolamentazione funzionale proprio a quello sviluppo.
Il tutto stigmatizzando senza appello il controllo censorio e il filtraggio mossi dagli scopi politici o economici di pochi. L’impostazione più consona alla regolamentazione di Internet, date le caratteristiche del mezzo, sembra dunque essere la costante collaborazione tra il legislatore, la magistratura, il governo, le autorità in generale e i produttori di contenuti (chiamati soprattutto a elaborare modelli di business adatti alla Rete) nonché i fornitori di servizi, i provider, gli intermediari e la sempre più vasta comunità degli internauti.
Stiracchiando un paio di concetti al di fuori del loro ambito, potremmo dire che bisogna passare da una “legislazione broadcast” ad una “legislazione netcast”.
Detto in altri termini, la Rete non sta bene in una gabbia, ma solo in un’altra rete.L’intervento a Radio1 – 10 aprile 2013
L’intervento a Radio1 – 28 dicembre 2011
L’intervento a Radio1 – 11 ottobre 2011