Il governo ugandese ha inviato ai tre maggiori Internet Service Provider del paese la richiesta di rendere irraggiungibili Facebook e Twitter; le piattaforme negli ultimi giorni sono state strumento di protesta contro l’aumento dei prezzi di petrolio e cibo. Non è la prima volta che il governo dell’Uganda mette in atto questo tipo di pressioni sulle telco, anche se stavolta la Uganda Communications Commission (UCC), autorità che presiede alle telecomunicazioni, declina ogni responsabilità affermando, per bocca del responsabile alle relazioni esterne Isaac Kalembe: “Non abbiamo chiesto a nessuno di bloccare i social network”, pur avendo ammesso che “forse è colpa del ministero delle comunicazioni”.