Non si può accedere ad immagini pornografiche ritenute oscene tramite i pc degli Internet cafè. E’ quanto afferma il Dipartimento per l’Informazione e la Tecnologia (MCIT) indiano nelle nuove linee guida per il 2011. Dunque, una nuova stretta su Internet da parte di un governo non nuovo all’approccio censorio nei confronti della Rete. Il MCIT impone così a tutti i gestori di Internet point di registrarsi presso un’agenzia governativa, richiedere i documenti ad ogni utente (sembra il decreto Pisanu…) e li autorizza all’installazione di software che permettano di conservare i dati di navigazione per un anno. Molto invasive le disposizioni che rendono gli intermediari (di qualunque tipo, dagli ISP ai proprietari dei punti di connessione) direttamente responsabili di eventuali reati commessi dagli utenti.
In molti fanno notare la pericolosità contenuta in alcune precisazioni, proprio perché precisazioni non sono; la genericità di alcune regole espone in pratica qualunque tipo di manifestazione alla censura. Basti pensare al divieto di immettere in Rete materiale che si “offensivo per gli altri stati”.