Articoli con tag ISP
Forse ha ragione la Lega
Pubblicato da Marco Ciaffone in Italia il 6 dicembre 2011
Il titolo non spaventi, è ovviamente una provocazione. Però quando le camicie verdi parlano delle radicali differenze che intercorrono tra i paesi dell’Unione lanciano un messaggio che torna alla mente in giornate come questa.
Leggo che in Germania vengono aboliti i filtri alla Rete (“l’unico modo per evitare che siti come quelli pedopornografici vengano visti è eliminarli”, e le liste nere risultano più un pericolo che una garanzia, non sai mai cosa può andarci a finire dentro), che in Svizzera il P2P non rappresenta un indiscriminato fumo negli occhi per un interno sistema ipergarantista ma solo degli interessi di pochi.
Mentre da noi i provider devono comprarsi una pagina sul primo quotidiano economico del Paese per lanciare un allarme sul regolamento che sta per varare l’Agcom in materia di fibra ottica, a loro detta foriero di inaccettabili irrigidimenti verso il monopolio. Agcom, autorità che ha più volte dimostrato la sua indipendenza. E la fibra ottica, che per il momento è stata al centro solo di tavoli fallimentari e annunci tanto roboanti quanto fasulli.
Lo so che sono temi disparati tra loro però sono in fondo spie di un approccio di fondo alla materia tutta. Signori della Lega, parlamentari tutti: noi e loro non siamo differenti. Già, noi siamo indietro.
P.s.: Passera dice che l’innovazione beneficerà di fondi e programmi al di là di specifici ruoli all’interno del Governo. Continua l’altalena tra stress e fiducia.
Update 7 dicembre – From Manteblog
Internet non si filtra. Almeno, non in Europa
Pubblicato da Marco Ciaffone in Italia il 24 novembre 2011
La banda larga non entrerà tra i servizi universali però almeno nessuno degli Stati dell’Unione potrà imporre per legge agli ISP di implementare sistemi di filtraggio per impedire lo scaricamento di file illegali. Lo ha deciso la Corte di Giustizia europea, anteponendo così la privacy degli utenti e la loro libertà di scambiarsi informazioni agli interessi delle major. Senza contare i costi aggiuntivi che dovrebbero sostenere i provider e tutte le altre norme che impediscono loro di controllare le informazioni che viaggiano sulle loro “reti”.
La Corte risolve quindi la questione pregiudiziale dichiarando che il diritto dell’Unione vieta che sia rivolta ad un fornitore di accesso ad Internet un’ingiunzione di predisporre un sistema di filtraggio di tutte le comunicazioni elettroniche che transitano per i suoi servizi, applicabile indistintamente a tutta la sua clientela, a titolo preventivo, a sue spese esclusive e senza limiti nel tempo”
Lo dico sottovoce: è una vittoria. Soprattutto per chi nel Belpaese, sperando che certi progetti di legge abbiano esaurito il loro percorso, guarda con (timorosa) attesa alle prossime mosse dell’Agcom, pronta a ripresentare tra poche settimane il suo favolosamente scandaloso regolamento in materia di rimozione dei contenuti.