Diffami da Arezzo, ti processano a Sassari

La diffamazione ha luogo dove le offese sono percepite, a prescindere dal luogo nel quale avviene l’azione. E’ quanto stabilisce una sentenza della Prima sezione penale della Corte di Cassazione. La Corte si è espressa perché chiamata a risolvere un conflitto di competenza territoriale fra due tribunali in merito ad un processo che pende sull’amministratore di un sito web accusato di diffamazione per un articolo apparso tra le sue colonne di bit. I server del sito risiedono ad Arezzo ma l’imputato risiede a Sassari. La Cassazione ha deciso che è la procura sarda ad avere voce in capitolo.

PROCESSO TELEMATICO – E’ intanto questione di ore l’entrata in vigore delle nuove regole sul processo telematico introdotte dal decreto n.44 del ministero della Giustizia e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 aprile. Secondo quanto da esse stabilito, nelle procedure per gli atti necessari allo svolgimento del processo giuridico avranno spazio la firma digitale e le tecniche di autenticazioni che sollevino dall’obbligo di conservazione degli atti in formato cartaceo. Allo stesso tempo, le comunicazioni e l’invio dei documenti stessi potrà avvenire tramite posta elettronica certificata. 

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