Regolamento Agcom: moratoria fino a novembre. E intanto l’Autorità apre al dialogo

Arriva la decisione da parte dell’Agcom di mettere, di fatto, in moratoria fino a novembre il testo del regolamento contenuto nella delibera 668/2010. L’annuncio è arrivato da parte del presidente Corrado Calabrò durante l’audizione di oggi al Senato, seconda parte di quella avuta giovedì scorso. Commentano così il segretario di Agorà Digitale Luca Nicotra e Marco Perduca, senatore radicale: “è un’altro passo nella giusta direzione. Un segnale positivo perché dimostra come il confronto di Agcom con una mobilitazione che ha coinvolto numerose associazioni, partiti, organizzazioni ed esperti del settore stia pian piano erodendo le certezze e la volontà di chiudere con rapidità che l’Autorità stessa aveva espresso solo poche settimane fa. Si tratta pero’ di segnali che ci inducono ad auspicare che la mobilitazione continui, insistendo su un punto: l’Autorità abbia il coraggio di sospendere l’iter del regolamento fino all’approvazione di una riforma del diritto d’autore. Innanzitutto perche’ i riferimenti normativi fatti dall’Autorità sono quantomeno dubbi: il decreto Romani riguarda solo i media audiovisivi e non l’intero diritto d’autore, mentre la normativa sul diritto d’autore, nella parte citata da Agcom (art. 182/bis), è del 2000 e non si comprende, se sussistesse tale legittimità di intervento, il motivo per cui l’Autorità ad oggi non l’abbia messa in atto.
Inoltre il regolamento avrebbe un impatto enorme nel frenare l’innovazione nel paese, escludendo nuovi soggetti per favorire quelli con posizioni consolidate. Ma soprattutto sarebbe un precedente nell’uso di sistemi di censura senza eguali in altri paesi occidentali. Un rischio di un regolamento-apripista nell’uso della censura come sistema per affrontare i problemi che pare confermato dalla richiesta di Calabrò al Parlamento di attribuire ad Agcom il potere di intervento anche sui siti esteri”.

Stamattina attivisti e blogger avevano consegnato a Calabrò il volume “La Rete, una Sinfonia”, iniziativa partorita da Agorà digitale, Avaaz e FakePress contenente gli oltre 20000 messaggi che hanno invaso profili Facebook e Twitter in queste ore; “La richiesta della società civile, dei parlamentari e addirittura di membri del governo è la stessa da mesi – ha dichiarato lo stesso Luca Nicotra, che ha fisicamente consegnato il volume – L’Autorità non ha la possibilità di autoattribuirsi poteri di censura di contenuti e perciò si deve fermare, mettere in moratoria il regolamento, e lasciare che della riforma del sistema del diritto d’autore si occupi il Parlamento”.

UPDATE 29 luglio 2011 – Puntuale, Guido Scorza mette in evidenza le contraddizioni e le incongruenze che si celano dietro questa decisione dell’Agcom; l’Autorità appare così in totale confusione.

UPDATE 3 agosto 2011 – L’Agcom sembra aprire al dialogo: nell’ultima newsletter l’Autorità propone un forum degli addetti ai lavori che, giovandosi anche dei contributi che gli utenti lasciano sui social network, possa creare un centro di discussione sul nuovo regolamento. Commenta così, al Fatto Quotidiano, Luca Nicotra: “Indubbiamente è un passo avanti che testimonia l’importanza della nostra mobilitazione. All’autorità va dato atto di un cambiamento netto nel modo di porsi nei confronti del popolo della Rete, specie nell’uso del linguaggio, prima indirizzato a screditare gli utenti, ora quasi “da vecchi amici. Certo, una cosa è una newsletter, un’altra è un forum, un’altra ancora è il Parlamento, che secondo noi era e rimane l’unico luogo deputato a decidere e legiferare su determinate questioni. In tal senso, una pagina su Facebook non può sostituire la Camera o il Senato. Noi vigileremo su questa iniziativa per comprenderne la reale portata e come sempre lo faremo con molto rigore”.

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