Inizia a Boston il processo d’appello che vede scontrarsi i legali della Recording Industry Association of America (RIAA) e Joel Tenenbaum. Motivo del contendere sono 30 brani scaricati anni fa dal ragazzo a mezzo peer to peer per i quali la RIAA aveva richiesto un risarcimento giudicato sproporzionato e incostituzionale dal tribunale di primo gradodel Massachusetts: 675mila dollari, ovvero 22,500 dollari per ogni singola canzone, comprendendo nella cifra la multa per la violazione di copyright e i danni causati dalle eventuali vendite perse. Ovviamente diversa l’offerta dei legali di Tenembaum, 30 dollari, mentre il giudice Gentner stabiliva una cifra di 67500 dollari, giusto dieci volte meno. Da qui il ricorso di RIAA alla fine del quale Tenembaum saprà a quanto ammonta il conto.
DI ROUTER E VIOLAZIONI – Restando nel Massachusetts è curiosa la lista dei suggerimenti stilata dal Dipartimento per i servizi Internet del Boston College. “Comuni esempi di violazione del copyright” è rivolta agli studenti per metterli in guardia sui comportamenti che potrebbero farli finire a difendersi in tribunale. Ma accanto a comprensibili “advices” quali l’evitare i circuiti P2P e bit torrent, non distribuire CD masterizzati e non inviare per e-mail brani scaricati dal web, si presentava l’invito a non installare in camera router wireless, perché potrebbero essere utilizzati da terzi per commettere violazioni delle quali sarebbe poi considerato responsabile il proprietario dell’apparecchio. Non poche le proteste e le critiche che hanno accompagnato questo punto della lista dalla sua comparsa alla sua cancellazione.