Arrivano le reazioni alle procedure con le quali l’Agcom ha accelerato il percorso verso l’asta delle frequenze liberate dal digitale terrestre. Franco Bernabè di Telecom chiede, tramite una lettera inviata a Berluconi, Tremonti e Romani, maggiori dettagli sullo svolgimento dell’asta (soprattutto alla luce delle frequenze ancora occupate dai piccoli operatori impegnati a battere cassa al Governo) e sulle riduzioni delle tariffe di terminazione mobile, in pratica sulle cifre che gli operatori devono pagare a Telecom per l’utilizzo delle reti di sua proprietà. Argomento caldo, soprattutto perché la delibera 301/11/CONS dell’Agcom ha iniziato l’iter che la porterà alla Commissione Europea e poi ancora ad una consultazione nazionale. In essa si parla di obblighi in capo a Telecom; uno su tutti, la necessità che l’ex monopolista garantisca l’accesso disaggregato alle sue infrastrutture agli operatori alternativi.
EGOV DA INVIDIA – Intanto il Rapporto annuale Istat piazza le politiche italiane in materia di e-Government al top della classifica europea, premiando così la riforma della Pubblica Amministrazione targata Brunetta. Come Austria, Irlanda, Portogallo e Malta infatti, il nostro paese con la totalità di servizi erogati elettronicamente si pone molto al di sopra della media europea, attualmente ferma all’84,3%. Il vero problema, dunque, risiede nell’utilizzo dei suddetti servizi da parte dei cittadini: solo il 22% ne usufruisce per interagire con la PA e solo il 7,5% per l’invio di modulistica, con il nostro paese che si piazza così quintultimo in entrambe le classifiche basate su questi indicatori.